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giovedì 5 giugno 2014

Segreta Penelope_Alicia Giménez-Bartlett




Alicia Giménez Bartlett
Segreta Penelope
Sellerio editore
Seconda edizione agosto 2013, La memoria

Traduzione: Maria Nicola



“Io stavo a guardarla affascinata. Capivo che era straordinaria, che sfuggiva alle regole del branco, di qualsiasi branco. Non solo non seguiva la corrente, ma neppure andava controcorrente. Io, Gabriel, tutti gli amici e gli amici degli amici, non avevamo che due vie fra cui scegliere: a favore o contro. Lei no, lei partiva per la tangente, scartava di lato e non si collocava da nessuna parte. Era libera come fumo, mentre noi facevamo la parte del fuoco divoratore, consumandoci inutilmente, bruciando a poco a poco nel gran falò generale, trovando sempre meno materiale da bruciare”.



Segreta Penelope è la storia di Sara, è la storia di un suicidio. Il romanzo inizia proprio dal suo funerale, andando a ritroso nella sua vita. Ad indagare sulle ragioni del suicidio è la voce narrante, una delle sue amiche, che cerca se possibile di darsi una spiegazione, scavando su Sara, sulle sue amiche, sulla figlia di Sara, con la quale aveva un rapporto conflittuale, sugli amici comuni, sul marito di Sara, e anche su se stessa. Quella che è la voce narrante è sicuramente l’amica che conosce meglio Sara, o quanto meno quella che rispetta la sua natura speciale, come si evince dalle citazioni che vi ho riportato.
Non sempre le indagini hanno una risposta certa, spesso portano a nuove domande, e l’autrice cerca di rispondere anche a queste, in una ricerca infinita. Nonostante la profondità dei contenuti, questo romanzo, che può senz’altro definirsi un romanzo psicologico, con risvolti anche sociali, non ha uno stile pesante, perché la penna è quella di Alicia Giménez Bartlett, la madre di Pedra Delicado, un personaggio meraviglioso, forte e indipendente, come ho già avuto modo di dirvi qui.
Gli aspetti su cui si sofferma sono molteplici, quelli che più hanno colpito me sono due: la condizione della donna, l’obbligo sociale della maternità: c’è una propensione naturale? (la segreta Penelope) Siamo tutte portate allo stesso modo? Quali possono essere le conseguenze di una scelta sbagliata su una donna diversa dalle altre? e sui suoi figli?

Il secondo aspetto è la sorte delle persone “speciali” che non corrispondano ai canoni, che non si adeguino alle convenzioni, che siano libere, ma che finiscano per essere schiave più degli altri, quando, costrette dagli eventi, finiscano, per volontà o per caso, trascinate dalla corrente. . .
Ogni tanto tutti dovremmo porci queste domande, c’è chi se le pone quotidianamente, chi mai, ma ogni tanto forse sarebbe la dose giusta.
Quindi almeno una volta nella vita dovremmo leggere questo tipo di libri.
Io li leggo spesso, per una mia propensione naturale e mi sento di fare un accostamento con lo stile psicologico di Javier Marias.
© Miriam Caputo



“Quegli occhi grandi e neri che aveva, bellissimi, rimasero per un momento in sospeso, come se non mi capissero, come se tutta l’aggressività che vi era nelle mie parole non potesse venire da me. Poi fece una di quelle cose tipiche di lei, così speciali, così pazze, capaci di mettere fine a ogni discussione salvando sempre l’amicizia. Scoppiò a ridere a crepapelle”.



L'autrice 


Alicia Giménez-Bartlett (Almansa, 1951) è la creatrice dei polizieschi con Petra Delicado. I romanzi della serie sono stati tutti pubblicati nella collana «La memoria» e poi riuniti nella collana «Galleria». Ha anche scritto numerose opere di narrativa non di genere, tra cui: Una stanza tutta per gli altri (2003, 2009, Premio Ostia Mare Roma 2004), Vita sentimentale di un camionista (2004, 2010), Segreta Penelope (2006), Giorni d’amore e inganno (2008, 2011), Dove nessuno di troverà(2011) e Exit (2012). Nel 2006 ha vinto il Premio Piemonte Grinzane Noir e il Premio La Baccante nato nell’ambito del Women’s Fiction Festival di Matera. Nel 2008 il Raymond Chandler Award del Courmayeur Noir in Festival.

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