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martedì 28 gennaio 2014

Storia di Irene_Erri DELUCA







Storia di Irene_Erri DELUCA
Feltrinelli editore
2013
p. 112


Irene è una creatura speciale, orfana, salvata in mare dai delfini, e che nuota come un delfino, quasi una figura mitologica. È stata maltrattata dagli uomini e accolta dagli animali, nella loro infinità bontà e saggezza, che viene dall’ istinto. Il libro inizia così in quest’atmosfera fatata di un’isola del mar Egeo.
Irene porta una creatura in grembo, serba un segreto e lo racconta all’ autore, pronto a ricevere storie e raccontarle.



"Con le ultime piogge d'inverno sul mio campo in Italia spuntano a tappeto le margherite piccole. Cammino e per forza le calpesto. Non restano schiacciate, si ritirano su, spinte da una forza che le vuole dritte. Forte come un fiore di campo, piegato da un peso mille volte superiore, rialza la corolla. é la sua natura di starsene impettito prima di sfiorire. Dentro Irene c'è la spinta di quelle margherite".


martedì 21 gennaio 2014

E l'eco rispose_Khaled Hosseini




E l'eco rispose_Khaled Hosseini
Piemme
2013
p.462



Trama:  Questo libro si caratterizza per la pluralità di storie, una principale, quella di Abdullah e Pari (dall'arabo Fata) fratelli, orfani di madre, separati in tenera età e altre storie parallele che si intersecano con quella dei protagonisti.
La mamma di Abdullah e Pari muore di parto mentre genera la piccola, che viene cresciuta dal fratello, mentre il padre si risposa con una vera e propria "matrigna", Parwana, la cui invidia verso la sorella gemella è narrata in un capitolo a parte. Il fratello di Parwana, Nabi, vive a Kabul a servizio di una famiglia ricca, e anche qui c'è un'altra storia, nella quale si insinua la causa della separazione dei due fratelli.

Di ogni persona che incidentalmente tocca la vicenda è raccontata una parte della vita e poi c'è la storia di Abdullah e Pari da adulti, delle loro famiglie, dei loro nipoti, fino al finale.

Non vi dirò di più per non rivelare nulla.


La pluralità di narrazioni (anche in tempi diversi) cucita nella trama mirabilmente dall'autore e in maniera scorrevole, è la prima caratteristica che mi ha colpita rispetto agli altri suoi due romanzi "Il cacciatore di aquiloni" e "Mille splendidi soli". Il paragone è inevitabile e questa è la principale differenza, mentre lo stile poetico, la descrizione dei paesaggi mediorientali, e la capacità di trasmettere emozioni sono sicuramente gli stessi.
Come sono simili le tematiche: l'amore, i legami che oltrepassano il tempo e lo spazio. l'emigrazione, la guerra, le difficoltà nei rapporti familiari... E anche la capacità dell'autore di emozionare è la stessa. 
 È un romanzo che come gli altri due resta nel cuore, scava in profondità ma con leggerezza e poesia, come una piuma.

Aggiungo una nota personale: 
raramente piango quando leggo un libro, e quando capita non riesco a trattenere le lacrime. Nel 2012 ho pianto per "Per Sempre" di Susanna Tamaro, e nel 2013 ho pianto per questo.

Non vi racconto le situazioni ridicole che ho creato, quando mi è scappato di piangere leggendo un libro sul treno...


© Miriam Caputo



Frasi: 

"Una storia è come un treno in corsa: in qualunque punto sali a bordo prima o poi arrivi a destinazione"

"Mi accontentavo della sua sola presenza sul sedile posteriore, di respirare i suoi molti aromi: saponetta costosa, lozione profumo, gomma da masticare, fumo di sigaretta. questo in genere era sufficiente a mettere le ali alla mia anima"

"Imparai che il mondo non vede la tua anima, che non gliene importa un accidente  delle speranze, dei sogni e dei dolori che si nascondono oltre la pelle e le ossa. Era così, semplice, assurdo e crudele. I miei pazienti lo sapevano. Capivano che gran parte di ciò che erano dipendeva, o poteva dipendere, dalla simmetria della loro struttura ossea, dallo spazio fra gli occhi, dalla lunghezza del mento...
La bellezza è un dono gigantesco, immeritato, dato a caso, stupidamente"








domenica 12 gennaio 2014

I libri di Arnoldo Foa'



Ieri 11 gennaio 2014 ci ha lasciati un grande Uomo e un grande Artista, Arnoldo Foa' attore, cinemetografico e teatrale, doppiatore, pittore e scultore.
Tutti lo ricordano nella sua magistrale interpretazione di Novecento di Baricco, per essere stato perseguitato dalle leggi razziali e per il suo impegno politico.

Io vorrei ricordarlo per cio' ha scritto e pubblicato, dando un tono libresco a questo post. Non avendoli letti posso solo elencarli e ripropormi di leggerli (faccio le cose serie io eh, non dico che li ho letti se non e' vero)

Si tratta di un' autobiografia pubblicata da Sellerio editore nel 2009

Autobiografia di un artista Burbero



di un manuale di Recitazione, che chi meglio di lui poteva insegnare

Recitare, i miei primi 60 anni di teatro,



Gremese editore, collana: Piccola biblioteca delle arti, 1998



e di un Romanzo,



Joanna Luzmarina, come i nomi delle due protagoniste, romanzo dall' ambientazione esotica e omaggio alla figura femminile
Corbo editore, collana Isola Bianca, 2008


chiedo scusa se ci sono gli apostrofi al posto degli accenti ma sono fuori casa e la tastiera del mio telefono non ha gli accenti giusti e non volevo tardare a creare questo post, che e' anche il primo del 2014. Doveva essere una recensione, ma la vita e la morte sono imprevedibili.
... una recensione comunque arrivera' in fretta
©Miriam Caputo